Nome latino:
Helichrysum Italicum o Helichrysum angustifolium
Famiglia:
Asteracee (conosciuta un tempo anche come Compositae)
Caratteristiche generali:
Pianta perenne con portamento cespuglioso, originaria dell'Europa meridionale, tipica della macchia mediterranea alla quale conferisce il profumo caratteristico che ricorda la liquirizia.
Della specie H. italicum esistono due sottospecie: subsp. Italicum (sinonimo H. angustifolium ) e subsp. microphyllum.
La sottospecie italicum è presente in tutta Italia e si distingue dall’altra soprattutto per il maggiore sviluppo. La sottospecie microphyllum si ritrova soprattutto sui litorali e nelle aree interne di Sardegna e Corsica dove sono presenti anche altre specie endemiche di elicriso.
Cresce in luoghi aridi e sabbiosi in luoghi rocciosi e negli incolti, dal piano agli 800 metri; in Italia è diffuso quasi ovunque, molto comune al centro, al sud e nelle isole
Pianta suffruticosa (piccola pianta perenne, legnosa con rami erbacei fino alla base, alta al massimo mezzo metro), alta 30-50 cm, con foglie argentee, lineari-filiformi, tomentose. I capolini, di colore dorato brillante, sono riuniti in una densa infiorescenza corimbosa e compaiono in maggio-giugno; durante l’estate avviene una seconda fioritura più scalare e meno abbondante; i frutti sono lucenti, bianchi, di forma cilindrica.
Coltivazione:
II trapianto a dimora, soprattutto se la coltivazione viene fatta in ambienti del nord Italia, si effettua appena non vi sia più pericolo di gelate o ritorni di freddo. Negli ambienti mediterranei e del centro sud, se non vi sono rischi di un freddo eccessivo, è possibile realizzare il trapianto anche in autunno
L'elicriso richiede una buona esposizione al sole, maggiore è l’esposizione maggiore è il contenuto di olii essenziali; predilige terreni leggeri, ben drenati (la pianta teme il ristagno idrico che forse rappresenta il fattore più critico nella conduzione di questa coltura).
Si mettono da 3 a 5 piante/mq.
Nelle zone a clima invernale freddo si proteggono le radici con uno strato di paglia o torba.
L'irrigazione, si rende necessaria solo nelle prime fasi del ciclo colturale (semina, trapianto, prima fasi di sviluppo), eventualmente per favorire l’assorbimento del concime e in termini di "soccorso" nel caso di estati particolarmente asciutte.
Uso in cucina:
Le foglie dell’elicriso forniscono un moderato aroma di curry e possono essere impiegate per insaporire risotti, minestre, carne di pollame e ripieni.
Proprietà terapeutiche:
Viene utilizzato per uso interno come decotto, per sedare gli eccessi di tosse (pertosse), favorire l’eliminazione del catarro bronchiale, sedare gli spasmi d’asma e lenire le irritazioni allergiche delle mucose .
I decotti e le tinture vengono utilizzati anche per curare eczemi, dermatiti, psoriasi, couperose e per prevenire e curare le scottature solari, flebiti, edemi, ferite, cicatrici, piaghe, emorroidi. Viene considerato un valido aiuto per combattere nevralgie e nevriti, artrite, poliartrite e osteoartosi ed anche insufficienze e congestioni epatiche, colecistiti, disturbi pancreatici.
Gli impacchi per le pelli irritate ed infiammate, i geloni, le emorroidi. Gli impacchi inoltre sono ottimi per riattivare la circolazione sanguigna quindi molto efficaci nel caso di mani e piedi freddi.
L'olio essenziale di elicriso è molto apprezzato in profumeria, rinforza la pelle dagli agenti atmosferici, tonifica e decongestiona.
Infuso di elicriso
Ponete 1 cucchiaino di elicriso (sommità fiorite) a riposare per 10 minuti in 2,5 dlitro d'acqua bollente.
Trascorso questo periodo filtrate.
Bevetene 2 tazzine al giorno prima o dopo i pasti principali per curare le varici e la cattiva circolazione.
Questo infuso è utile anche per combattere bronchiti, asma, gotta, tosse e forme reumatiche.
Tisana di elicriso
Essicate bene la piantina all'ombra e conservatela accuratamente in vasi ermetici.
Preparate la tisana con la proporzione di un cucchiaino per ogni tazza d'acqua calda.
Il gusto, molto accentuato, non è gradito da tutti.
Curiosità:
Dell'elicriso si utilizzano le sommità fiorite raccolte all'inizio della fioritura e lasciate essiccare in luoghi ventilati e bui.
Conservano a lungo il colore e l'aroma anche dopo l'essicazione, sono quindi adatti a formare decorazioni di fiori secchi.
Probabilmente per questa caratteristica è anche conosciuto come Semprevivo.
Le piante essicate venivano usate per profumare gli ambienti e disposte tra gli abiti per profumarli e per combattere tarli e tignole.
I popoli antichi dedicarono questa pianta al Sole e intrecciavano i suoi fiori per farne collane da adornare le statue di Apollo e di Minerva.
Il suo intenso profumo permetteva a Napoleone di riconoscere l’odore della Corsica, dove era nato, quando si trovava ancora in mare e fuori dalla vista dell’Isola, dove questi fiori sono particolarmente abbondanti e odorosi.
l'Elicriso era usato per bruciare le setole del maiale credendo che l'aroma si trasmettesse al lardo.
Zone del Giardino in cui si trova: