Il carpino bianco è un albero poco longevo, di media altezza (15-20 m) con portamento dritto e chioma allungata.
In Italia si trova con frequenza nell'orizzonte montano fino a 900-1000 m come costituente dei boschi mesofili insieme alle querce caducifoglie e al faggio. In pianura si trova insieme alla Farnia a costituire le foreste planiziali. È presente anche nelle zone più fredde e umide della Pianura Padana. Manca nelle isole.
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Coltivazione:
Si piantano in novembre o in febbraio-marzo.
Ogni anno in luglio, le piante delle siepi si potano all’altezza desiderata. Nei primi anni la potatura deve essere moderata.
Il carpino è una pianta rustica, che preferisce posizioni soleggiate e luminose, anche se cresce bene anche a mezz'ombra o all'ombra totale. Non teme il freddo e neanche i venti.
Non ha particolari esigenze, ma nei suoli pesanti e torbosi la crescita viene rallentata; predilige terreni profondi e leggeri, ricchi di sostanza organica, possibilmente umidi e ben drenati.
Malattie Parassiti Avversità:
Non presenta particolari problemi per quanto riguarda malattie e parassiti.
Proprietà terapeutiche:
In fitoterapia e gemmoterapia la pianta è usata nelle affezioni delle vie respiratorie e per la sua azione di stimolo nella produzione delle piastrine.
A livello delle prime vie aeree esercita azione antinfiammatoria, antispastica e cicatrizzante. A livello polmonare ha proprietà antispasmodiche ed antitussigene.
Il macerato di gemme è inoltre un rimedio contro le emorragie ed aiuta a correggere l’insufficienza epatica, caratterizzata da piastrinopenia.
Viene anche utilizzato per abbassare il livello di colesterolo.
Curiosità:
Il legno chiaro del Carpino bianco, molto pesante e compatto, è utilizzato come combustibile e in passato per la costruzione di attrezzi agricoli. E' impiegata come specie di interesse forestale; apprezzata anche come essenza ornamentale e di interesse paesaggistico perché rustica e adattabile a vari ambienti.
Si adatta bene alla realizzazione di siepi per la resistenza agli interventi cesori e per la chioma fitta.
In passato le foglie venivano utilizzate come foraggio.
ciao Antonella,spero ti ricordi di me..sono Bea,la tua compagna delle elementari.Questa mattina ho incontrato casualmente la tua mamma e chiedendo tue informazioni mi ha dato questa triste notizia.Dopo tanti anni che non ti vedo ci siamo perse di vista ma ti ricordo sempre con tanto piacere.Non sapevo dell'esistenza di questo Giardino degli Angeli ma ora che lo so,presto mi recherò a farci visita.
Un abbraccio...ciao Bea