Iris spp.

Nome latino: 
Iris Barbata spp. o Iris Germanica
Famiglia: 
Iridaceae

Il genere Iris è  originario dell’Asia, è molto vasto e viene suddiviso in 2 grandi gruppi: le specie rizomatose e quelle bulbose.

Undefined
Coltivazione: 

E' meglio coltivarle in luogo aperto e soleggiato.
Si adattano a qualsiasi tipo di terreno, il tipo ideale è comunque sciolto, asciutto, senza ristagni idrici e con ph leggermente alcalino.
E’ una pianta rustica, resiste bene alle alte e basse temperature. E’ adatta per essere utilizzata nelle scarpate.
E’ una pianta molto resistente alla siccità: è sufficiente una buona innaffiatura dopo la piantumazione e poi regolarmente a cicli di 10-15 giorni durante la stagione calda.
Le aiuole destinate alle Iris si concimano con un fertilizzante a lenta cessione o meglio ancora con  stallatico, al momento dell'impianto, mescolando il prodotto al terreno.
I rizomi si piantano superficialmente, l’epoca migliore per la piantumazione delle Iris va da giugno a settembre ( quelli messi a dimora a settembre devono avere radici ben sviluppate).
Se il gelo fa uscire il rizoma dal terreno non bisogna pressarlo perché si spezzano le radici, si aggiunge terriccio leggero intorno alle piante.
 

Malattie Parassiti Avversità: 

 Le foglie possono presentare macchie e apici marroni. In questo caso occorre trattare con fungicidi sistemici traslaminari e ripetere il trattamento ogni 2/3 settimane. I fungicidi che agiscono per contatto o per copertura, come quelli a base di rame, vanno usati in maniera preventiva ogni 2 settimane dalla ripresa vegetativa.

Proprietà terapeutiche: 

Proprietà farmaceutiche: Aromatizzanti, rinfrescanti, espettoranti, antisettiche.
Dal rizoma di questa pianta si ottiene un estratto dal delicato profumo di violetta, che porta in sé la straordinaria capacità della radice d’iris di conservare l’acqua per sopravvivere anche a lunghi periodi di siccità. Preparazioni cosmetiche a base di estratto d’iris sono mirate a regolare l’equilibrio idrolipidico della pelle.
 

Curiosità: 

Iris germanica var. florentina, è conosciuta meglio come giglio fiorentino o giaggiolo.
La patria dell'iris è Firenze, che ha scelto questo fiore anche come emblema del suo gonfalone ( i 3 tepali interni, o vessilari, rappresentano la fede, la saggezza ed il coraggio): i fiorentini in passato, con orgoglio, ribadivano che il giaggiolo, e non il giglio, è il simbolo della città.
A Firenze, del resto, nel Rinascimento, si coltivava l'iris per farne preparati in profumeria e famosi erano quelli della Farmacia di Santa Maria Novella. In omaggio a questa tradizione in una delle più belle zone di Firenze, sotto il Piazzale Michelangelo, c'è oggi il "Giardino dell'iris", dove sono coltivate decine di specie ibride dell'iris florentina, dalle splendide colorazioni: uno spettacolo da non perdere per chi giunge nella città toscana nei mesi di maggio e giugno.
Il nome del genere deriva dalla parola greca Iris che significa arcobaleno.

Iris deriva, dal greco, dal nome di Iride messaggera privata di Giunone, che, secondo la mitologia, compiva il tragitto fra cielo e terra stendendo la propria fascia multicolore, dando vita all’arcobaleno. Iride aveva anche l’incarico di tagliare il filo della vita ai mortali, da cui discende l’antica abitudine greca e romana di utilizzare questi fiori per ornare le tombe dei defunti.

Zone del Giardino in cui si trova: 
Carissimi mamma Antonella e Papà Valerio, ci siamo conosciuti al raduno di ottobre di CiaoLapo, e da allora non passa giorno senza che almeno uno dei nostri pensieri venga rivolto a voi, alla vostra Sara e al meraviglioso luogo che avete creato. Quindi... come avremmo potuto dimenticare che oggi è il CompleAngelo della piccola Sara? In questo giorno, vorrei farvi davvero sentire la nostra vicinanza, il nostro affetto per Voi e per Sara e stringervi forte in un abbraccio che dia un po' di sollievo al vostro dolore. E tu, dolce ragazzina coraggiosa, vola leggera tra le stelle, scegli quelle più brillanti per illuminare la strada di mamma e papà, e oggi più che mai stringili forte e fai loro sentire la tua amorevole presenza. Un bacio col soffio a te, piccola grande Sara, e un abbraccione caloroso a mamma e papà da parte nostra. Roberta e Angelo con Cinzia Stefano Alessandro e la piccola meteora Alberto.
-- Roberta