Bergenia, Megasea

Nome latino: 
Bergenia Cordifolia
Famiglia: 
Saxifragaceae

B. Cordifolia è la specie più comune nei nostri giardini di una famiglia composta da otto specie.

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Coltivazione: 

B. Cordifolia è una pianta di facile coltivazione, la quale non presenta particolari necessità riguardo alla composizione del substrato, riuscendo a tollerare anche terreni fortemente alcalini; l'essenziale è il mantenimento di una costante umidità del terreno.
L'esposizione può avvenire sia in condizioni di pieno sole che in condizioni di mezz'ombra, purché non si tratti di ombra assoluta. Altresì non tollerano caldo eccessivo e soprattutto la siccità.
Si tratta di una pianta che a seguito di un impianto eseguito correttamente, non necessita in seguito di particolare manutenzione: è consigliabile però ogni cinque anni, intervenire dividendo le ceppaie, onde migliorarne la fioritura.

Una volta all'anno, è auspicabile ricorrere ad una pacciamatura onde mantenere l'umidità nel substrato: da tenere presente che B. Cordifolia gradisce l'umidità, ma non il ristagno idrico.


 

Malattie Parassiti Avversità: 

La B. Cordifolia è tutto sommato una pianta di buona rusticità, pertanto non è soggetta a particolari avversità; le problematiche che potrebbero verificarsi sono malattie crittogamiche  dovute a funghi fogliari che causano la comparsa di inestetiche macchie scure: in questo caso si interverrà con un fungicida da applicarsi ogni quindici giorni.

Per quanto concerne i parassiti può essere motivo di interesse per l'Otiorrincus truncatus, comunemente chiamato "Oziorrinco" che nutrendosi delle foglie ne causa il deperimento. ( foto )

Anche le lumache sono molto ghiotte delle foglie di questa pianta.

Curiosità: 

Il nome "Bergenia" è stato attribuito in onore del botanico Karl August Von Bergen; la pianta è stata comunemente chiamata anche "Primavera" e "Giuseppina".
 

Zone del Giardino in cui si trova: 

Aubrieta, Aubrezia

Nome latino: 
Aubrieta Deltoidea
Famiglia: 
Cruciferae

L'Aubrieta è una pianta perenne, erbacea, sempreverde.

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Coltivazione: 

l'Aubretia cresce in esposizione soleggiata o a mezz'ombra e non ha particolari esigenze in fatto di terreno, ma predilige un substrato caratterizzato da ottimo drenaggio e nutriente.
Si tratta di una pianta adatta per il giardino roccioso e per comporre bordure.
 

Malattie Parassiti Avversità: 

L' A. non è soggetta a particolari malattie. Si consiglia verso la fine dell'inverno, un trattamento preventivo con  un insetticida ad ampio spettro e con un fungicida a base di zolfo e rame, in modo da prevenire a primavera l'attacco da parte di afidi e malattie fungine.

Inoltre se posta in piena terra, può essere preda delle lumache che sono in grado di divorare una piantina in breve tempo. La permeabilità del terreno è elemento fondamentale, in quanto l'Aubrieta è soggetta a marciume radicale.
 

Curiosità: 

Questa pianta ha preso il nome da Claude Aubriet, naturalista francese conosciuto per le sue illustrazioni su piante ed animali.
Dall'incrocio dell'Aubretia Deltoidea con l'A. Columnae (originaria dell'Italia meridionale) sono state ottenute diverse varietà di ibridi, anche con fiori giganti e semidoppi.
 

Zone del Giardino in cui si trova: 

Dragoncello, Estragone, Tardone, Stregon, Dragon, Serpentaria, Stragonsel

Nome latino: 
Artemisia Dracunculus
Famiglia: 
Asteraceae (Compositae)

L' Artemisia Dracunculus è una pianta originaria della Russia meridionale e della Siberia. In Italia è molto diffusa soprattutto in Toscana.

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Coltivazione: 

Il terreno deve essere leggero, molto ben drenato, esposizione in pieno sole.
Le annaffiature non devono essere eccessive, lasciando che il terreno si asciughi completamente per circa due giorni, poi si interverrà bagnando il terreno in profondità.

 

Malattie Parassiti Avversità: 

A primavera è bene praticare un trattamento preventivo con un insetticida ad ampio spettro, inoltre prima che le gemme si ingrossino, e intervenire con un fungicida per preservare la pianta dalle malattie fungine che potrebbero attaccare la pianta.
Nel caso in cui si coltivi la pianta come aromatica, per un utilizzo in cucina, eseguire tassativamente queste pratiche durante il primissimo stadio vegetativo della pianta, in modo da non lasciare residui dannosi alla salute.
 

Uso in cucina: 

Dell' A. Dracunculus vengono utilizzati fiori e foglie sia freschi che essiccati.

Apprezzato in cucina per il delicato aroma simile a menta e prezzemolo; trova impiego nella preparazione di salse come la Bernese e la Tartara, aggiunto ad insalate e per aromatizzare oli e burro, per aromatizzare carni, pesce e uova.
Il medico senese Mattioli, intorno alla metà del Cinquecento, scrive che all’epoca il Dragoncello “si coltiva negli horti di tutta Italia, d’acuto sapore, per insalate, e per le salse …”,
 

Proprietà terapeutiche: 

Al Dragoncello, ricco di iodio, sali minerali, vitamine A e C, si attribuiscono proprietà aperitive, antisettiche, antispasmodiche, emmenagoghe, diuretiche, stimolanti, toniche, vermifughe e perfino ipnotiche.

Curiosità: 

Dragoncello: parallelo di draconzio, dal latino dracontiu(m),  greco drakon, drago, serpente.
Artemisia: dal latino artemisia(m), greco artemisia: pianta sacra alla dea greca Artemide, che i romani identificarono con Diana.
Altri autori fanno derivare il nome da Artemisia, sorella e moglie di Mausolo, re di Alicarnasso e della Caria nel 300 a.C., che si vuole fosse esperta di botanica e medicina.
Il Dragoncello si diffonde in Occidente forse portato dai mongoli o dai crociati o ad opera degli arabi che ne tengono in grande considerazione le proprietà medicinali.
In Francia pare sia introdotto da S. Caterina da Siena, in visita a Papa Clemente VII.
 

Zone del Giardino in cui si trova: 

Pagine

Da chi lo ha visto nascere e prendere forma, prima nei vostri pensieri e poi con tanto impegno da parte di tante persone Siete riusciti a creare qualcosa di "speciale", come lo era Sara, e come siete voi....
-- Milena