Kniphofia Uvaria

Nome latino: 
Kniphofia Uvaria sin. Tritoma
Famiglia: 
Liliaceae

Origine: Africa centro - orientale e meridionale, Madagascar.
Pianta erbacea perenne, sempreverde.

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Coltivazione: 

Si adattano a quasi tutti i terreni ad eccezione di quelli molto umidi e scarsamente drenati.
Si piantano in settembre-ottobre o in marzo -aprile  in posizioni soleggiate.
Possono sopportare senza problemi temperature di alcuni gradi inferiori allo zero.
Durante l'inverno, le radici vanno protette da gelo e umidità ricoprendo il terreno con torba o con paglia specialmente durante il primo inverno; per la stessa ragione nelle zone fredde e umide è anche opportuno legare insieme le foglie in novembre-dicembre per proteggere le radici dall’umidità.
Richiede irrigazioni abbondanti in primavera - estate. Per migliorare la fioritura, asportare i fiori appassiti tagliandoli alla base.
Resistente alla salsedine.
 

Malattie Parassiti Avversità: 

Possono subire attacchi a parte dei Tripidi che provocano macchie,decolorazioni e deformazioni sulle foglie e sui fiori.

Si tratta di minuscoli insetti (lunghi circa 2 mm.), di colore giallo o nero e forma allungata, con ali strette.
Svernano come adulti nel terreno, portandosi in primavera su frutticole, orticole e floricole/ornamentali ove compiono diverse generazioni, con massima presenza nei mesi estivi.
I danni sono dovuti alle punture con cui sottraggono la linfa e dai fori causati dalla deposizione delle uova.
Sintomi:
Foglie presentano evidenti macchioline di colore argenteo, disposte a strisce e punteggiature bruno-nerastre.
Sui boccioli e sui fiori si hanno deformazioni e perdita di colore.
Sui frutticini causano lesioni nerastre e danno luogo ad una caduta anche accentuata.
Con la crescita dei frutti i danni diventano più evidenti per la comparsa di zone di tessuto simile al sughero e di profonde cicatrici da cui fuoriesce spesso gomma.
Occorre intervenire alle prime infestazioni; ecco alcuni principi attivi che possono essere utilizzati:

DELTAMETRINA
Insetticida piretroide che agisce sugli insetti per contatto ed ingestione. Presenta un effetto rapido e sufficientemente duraturo. Una volta giunto nel terreno viene rapidamente degradato. La bassissima tossicità consente livelli di residui estremamente bassi ed un intervallo di sicurezza di 3 giorni su tutte le colture. In base alla normativa 2092/91 il principio attivo può essere utilizzato anche in agricoltura biologica in trappole e/o distributori automatici.
Azione svolta: Acaricida, Insetticida

EXITIAZOX
Acaricida ovo-larvicida a bassa tossicità che agisce per contatto e ingestione contro uova, larve e ninfe; anche se non è attivo contro adulti, esplica una azione sterilizzante sulle femmine. Presenta una azione translaminare e persiste da 30 a 60 giorni.
Azione svolta: Acaricida, Insetticida

BIFENTRIN
Acaricida-insetticida piretroide che svolge la propria azione per contatto ed ingestione a dosi estremamente contenute. La sua attività si manifesta sia per azione diretta, sia per l'effetto repellente esercitato nei confronti di vari parassiti. La sua persistenza di azione può variare tra le 3 e le 4 settimane.
Azione svolta: Acaricida, Insetticida
 

 

Zone del Giardino in cui si trova: 

Ilex Crenata

Nome latino: 
Ilex Crenata
Famiglia: 
Aquifoliaceae

Arbusto sempreverde a lenta crescita, compatto, a portamento verticale, originario del Giappone.
Altezza 2,5-3 mt., diametro1,5-2 mt..

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Coltivazione: 

Richiede un terreno fertile, umido e ben drenato, e una collocazione a mezz’ombra.
Resistenti al freddo anche fino a -30/-20 °C, ma soffrono un po’ i freddi venti invernali.
Si piantano in marzo-aprile o in ottobre.
Si usano sempre piante giovani, poiché è difficile trapiantare gli esemplari grandi; si mettono a dimora con le radici avvolte dal pane di terra e si innaffiano frequentemente, per evitare la caduta delle foglie
Adatta a siepi basse, macchie e bordure.
Non è necessario potare regolarmente, ma se si desiderano forme particolari, si interviene in luglio-agosto.
 

Malattie Parassiti Avversità: 

Può subire attacchi di Ragnetto specialmente in condizioni di clima molto caldo e asciutto

Curiosità: 

A prima vista può essere confuso con il  bosso da cui lo distingue la disposizione delle foglie alternate e con  piccole dentellature marginali, mentre il bosso  ha foglie opposte e margini lisci.

Zone del Giardino in cui si trova: 

Cipresso mediterraneo

Nome latino: 
Cupressus Sempervirens
Famiglia: 
Cupressaceae

Il cipresso mediterraneo è un albero sempreverde che raggiunge i 25 m, ma negli esemplari più vecchi può arrivare anche a 50 m.

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Coltivazione: 

Non ha particolari esigenze se il terreno è ben drenato.
Il cipresso ama le posizioni soleggiate, possibilmente riparate dagli inverni troppo freddi, e dai venti.
In clima particolarmente ventoso si consiglia di assicurare i giovani alberi a dei lunghi tutori solidi, in modo da evitare che il vento possa scalzare le giovani radici poco sviluppate; può capitare che gli esemplari di pochi anni temano il freddo intenso ed il vento.
Non è richiesta alcuna potatura regolare.                                                                                                                                     Le siepi si potano in qualsiasi momento da luglio a marzo; se si spogliano in basso possono essere tagliate alla base: in breve tempo produrranno germogli molto vigorosi.
 

Malattie Parassiti Avversità: 

Negli ultimi anni il cipresso è minacciato da un fungo parassita (Coryneum cardinale) che ne ha messo in serio pericolo la sopravvivenza determinando un'infezione chiamata  cancro del cipresso.
Questa malattia è stata segnalata per la prima volta in Nord America nel 1928.
Un'importante fonte di diffusione è rappresentata dal materiale vivaistico infetto, per questo  recentemente una selezione vivaistica più attenta è in grado di assicurare piante sane.
Il cancro del cipresso si manifesta con l'ingiallimento, l'arrossamento ed il successivo disseccamento dei rametti e procede, in alcuni casi, dall'alto verso il basso e dall'esterno verso l'interno, coinvolgendo porzioni sempre più grandi della pianta.
La malattia può essere trasmessa anche dai Coleotteri  ospiti delle piante di cipresso infette, che possono  trasmetterla  ad altre piante attraverso l’attività di scavo delle gallerie.
La lotta deve essere soprattutto preventiva, evitando l'acquisto di piante infette in vivaio, asportando e distruggendo tempestivamente le parti di pianta colpita, trattando accuratamente i tagli di potatura con benzimidazolici, disinfettando gli attrezzi impiegati utilizzando alcool etilico o sali quaternari di ammonio e ricorrendo a trattamenti con sali di rame (Ossicloruro di rame - 50 - 1 kg/hl) o con benzimidazolici (100 gr/hl) o impiegando questi due prodotti in miscela in dose più ridotta in primavera (3 trattamenti ad intervalli di circa 25-30 giorni) ed in autunno (1-2 trattamenti) in relazione all'andamento climatico e alla gravità dell'attacco.


Talvolta viene colpito da un particolare tipo di afide, denominato appunto afide del cipresso

Proprietà terapeutiche: 

Proprietà terapeutiche: vasocostrittore, tonico venulare, eutonico della muscolatura vescicale, astringente, balsamico.
Apprezzato fin dall'antichità per le sue proprietà balsamiche, dai suoi rametti si estrae l'oleum cupressi che viene impiegato per la cura delle malattie da raffreddamento e che possiede in generale una azione antibatterica.
Ha ormai tre secoli la ricetta del vino di cipresso: si mettono 10 bacche di cipresso in un litro di vino bianco secco. Si lascia a macerare per due settimane. Si filtra e se ne beve un cucchiaio, sciolto in acqua, mattina e sera.  Viene utilizzato come tonificante venoso nelle turbe circolatorie, nelle varici, nelle emorroidi ed in menopausa. E' considerato inoltre un riequilibrante generale del sistema nervoso. Si indica anche nelle tossi spasmodiche. È un rimedio sicuro negli accessi di tosse convulsa, nei casi di pertosse, tracheite, bronchite.       Si consiglia di metterne qualche goccia sui guanciali, sulle lenzuola, nella biancheria degli ammalati.            Viene utilizzato nell'influenza, nei casi di afonia e nei reumatismi. È efficace inoltre nell'enuresi notturna (pipì a letto).
 

Curiosità: 

Il cipresso è una specie originaria del Mediterraneo orientale e della Turchia meridionale, introdotta altrove fin dall'antichità (in Italia probabilmente ad opera dei Fenici).
Il nome del genere deriva probabilmente da Cyprus, nome latino dell'isola di Cipro, ove la pianta era nota da tempi remoti.
E' una specie tipicamente mediterranea, che predilige aree caratterizzate da inverni miti e piovosi e da estati calde e asciutte.
E' diventata un elemento caratterizzante il paesaggio anche in alcune zone  come Marche, Toscana, Umbria.
Nell’antico Egitto si utilizzava esclusivamente legno di cipresso per costruire i sarcofagi, gli egiziani si servivano di oli essenziali, tra cui quello di cipresso, per imbalsamare i corpi dei defunti perche’ sapevano che esso era in grado di bloccare, in quanto antisettico e antibatterico, la proliferazione dei microbi e quindi il processo di decomposizione.
Il suo legno molto duro è utilizzato per la costruzione di mobili in quanto il suo odore aromatico lo preserva dalle tarme, mentre un tempo era anche utilizzato per la costruzione delle navi, data la sua grande resistenza all'umidità.

 

Zone del Giardino in cui si trova: 

Pagine

ho visitato il vostro giardino ieri per la prima volta... dopo pochi passi guardandomi intorno e respirando l'aria che si percepisce in questo luogo  le lacrime sono affiorate scavalcando prepotentemente la diga degli occhi per tutto il percorso, quanto dolore e quanto amore ci sono 'impastati' insieme in questo luogo che è una preghiera a cielo aperto, ne sono stata sopraffatta.... e così non ho fatto nessuna fotografia, non si fotografa un luogo di culto, si può solo portarlo via con se, dentro l'anima in un religlioso silenzio che si fa spazio e cancella tutte le parole che potresti o vorresti dire...... col cuore di una mamma l'abbraccio silenzioso da  me a voi e le parole non dette dentro gli occhi.

-- Anonimo