Pianta originaria della Cina, è un arbusto rampicante, rustico e vigoroso, a foglie decidue con apparato radicale robusto che si espande facilmente. I rami volubili si sviluppano attorno a qualsiasi supporto sia in senso orario (come W. floribunda) sia in senso antiorario (W. Sinensis) e possono raggiungere i 10–20 m di altezza a seconda del sostegno. Le foglie sono composte da 7-13 foglioline ovali-lanceolate con l'apice acuminato.
Italiano
Coltivazione:
Predilige il terreno argilloso, ma il glicine si adatta a vivere bene in qualunque tipo di terreno, con l’eccezione però di quelli contenenti grandi quantità di calcio; l'importante è che questo sia ben drenato e ricco di sostanza organica, ama posizioni soleggiate.
Per la sua grande rusticità ed è in grado di vivere in maniera ottimale anche in zone inquinate, anche quando viene trascurato o la posizione nella quale si trova non è delle più idilliache anche se in questo caso ne risente un po' la fioritura.
La collocazione del glicine deve tenere conto invece del fatto che la tenacia ed il vigore del tronco con i quali si sviluppa possono provocare danni alle strutture.
Sopporta bene il freddo e tollera agevolmente temperature anche al di sotto dei -15°C.
POTATURA La potatura del glicine, è di fondamentale importanza per determinare il numero di fiori che si avranno sulle nostre piante. Nei mesi estivi tagliare i rami dell'anno ad una lunghezza di 5-6 gemme, poi alla ripresa vegetativa si farà una potatura a sperone lasciando solo 2-3 gemme.
CONCIMAZIONE: Non richiede particolare apporto di azoto, ma è invece utile somministrare solfato di potassio, specialmente all’inizio della primavera e nell’estate (per le varietà rifiorenti) e se notiamo clorosi fogliare è necessario somministrare solfato di ferro nel terreno.
Malattie Parassiti Avversità:
Possono essere colpiti da afidi, ragnetto rosso o clorosi.
Proprietà terapeutiche:
(Le informazioni riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono consigli medici)
Curiosità:
Nel linguaggio dei fiori simboleggia l’amicizia e la disponibilità. Il significato di amicizia sincera e riconoscenza probabilmente deriva dall’usanza degli Imperatori giapponesi, che durante i loro lunghi viaggi di rappresentanza in terre straniere, portavano con sé dei piccoli bonsai di glicine da regalare in segno di amicizia e benevolenza, agli abitanti delle terre straniere.
Una leggenda italiana di tradizione piemontese ne narra così l’origine: una giovane pastorella di nome Glicine, piangeva e si disperava per via del suo aspetto, che la faceva sentire brutta ed inferiore rispetto ad altre giovani del suo paesino. Un giorno al massimo della sua disperazione iniziò a piangere, da sola in mezzo ad un prato, quando ad un certo punto le sue lacrime diedero vita ad una meravigliosa pianta dalla fioritura stupenda e dall’inebriante profumo, il glicine. Circondata da magnifico profumo la ragazza si sentì orgogliosa e fiera di se stessa, per esser riuscita a creare quella pianta meravigliosa.
Originario dell’Asia, si tratta di una pianta sempreverde a crescita lenta, di medie dimensioni: raggiunge infatti i 2/3 metri di altezza ed ha un portamento allargato, raggiungendo anche i 3 metri di larghezza. Presenta foglioline piccole e ovali di colore verde o rosse (nel Giardino degli Angeli sono presenti entrambe le varietà). In primavera questi arbusti si trasformano in una splendida macchia colorata, grazie all’abbondante fioritura di colore rosa acceso. Adatto per macchie nei giardini o anche come siepe.
Italiano
Coltivazione:
Malattie Parassiti Avversità:
Generalmente i Loropetali non vengono attaccati né da parassiti, né da malattie. In caso di innaffiature troppo abbondanti o ristagni idrici, sono soggetti naturalmente al marciume radicale.
Uso in cucina:
Proprietà terapeutiche:
Curiosità:
il Loropetalo deve il suo nome dalla forma dei fiori e viene dal greco loron (frangia) e petalon (petalo) e significa appunto “Fiore di frangia”.
Questo arbusto è simile a Corylus Avellana ma più robusta, con foglie più grandi e amenti più lunghi (8-10cm.), le foglie sono di colore porpora scuro.
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Coltivazione:
Deve essere esposto in pieno sole.
Si piantano in autunno o all’inizio della primavera in tutti i terreni ben drenati
Sopporta bene sia le alte che le basse temperature
La propagazione avviene per talea, per seme o per polloni radicali ( il metodo più pratico in quanto pianta pollonifera). Potatura: eliminare le parti secche o danneggiate, in primavera se necessario ridimensionare la pianta. Drastiche potature di sfoltimento favoriscono una maggiore fruttificazione
Uso in cucina:
E'un frutto molto nutriente
Viene utilizzato per il consumo diretto o destinate all'industria dolciaria, che ne prevede la sgusciatura, la tostatura e l'eliminazione della pellicola che ne ricopre il seme. Spesso è usato in prodotti dolciari a base di cioccolato, per la produzione dei torroni e del gelato. Il dolce più famoso con la nocciola come primo componente è il gianduiotto, un cioccolatino torinese a base di nocciole.
Proprietà terapeutiche:
Le sue foglie contengono i fenoli e i flavonoidi che agiscono sia sul gonfiore sia come tonici delle vene e anche come antiinfiammatori.
Curiosità:
Il principale produttore di nocciole al mondo è la Turchia.
Il nome dei genere deriva dal greco kóris, elmo, per la forma dell'involucro membranoso che ricopre il frutto e avellana in quanto diffuso, fin da epoca remota, nella zona di Avellino.
Nell'antica Roma si regalavano piante di nocciole per augurare felicità.
L'albero con i suoi frutti sferici è un simbolo della luna.
Tra i greci ed i romani era diffusa la credenza che bastasse un ramo di nocciolo per tener lontane le serpi
Come tutti i frutti racchiusi in una scorza, la nocciola è anche il simbolo della fecondità e della rigenerazione.
quello che avete realizzato è bellissimo,complimenti,avete creato un angolo di Paradiso dove sarà ancora possibile tenere per mano chi non è più con noi.