Robinia Pseudoacacia CasqueRouge.jpg
Nome latino: 
Robinia Pseudoacacia
Famiglia: 
Fabacee (da faba = fava, una delle specie coltivate più antiche) o Leguminose (da legume, il frutto più tipico) o anche Papilionacee (da papilio = farfalla, per la forma del fiore)
Caratteristiche generali: 

Albero a foglia caduca, originario dell'America settentrionale, che raggiunge i 20-25 m di altezza.

Ha fusto eretto, con corteccia marrone scuro, profondamente fessurata; la chioma è densamente ramificata, tondeggiante, tende a divenire disordinata con il passare degli anni; i giovani rami spesso presentano spine scure.
Le foglie sono composte, di colore verde chiaro, costituite da 7-21 piccole foglie ovali, che divengono dorate prima di cadere, in autunno.
In maggio-giugno produce numerose infiorescenze pendule, costituite da fiorellini bianco-dorati, (o rosa-lilla nella varietà Casque Rouge) profumati, che attirano le api.
In settembre sulla pianta si possono notare i baccelli che contengono i grossi semi scuri.
Questi alberi furono introdotti nel nostro continente nel 1600 circa per la bellezza della fioritura, ma ben presto sfuggì alla coltivazione, naturalizzandosi in tutta l'Europa, dalla pianura fino a 1200 m di altitudine,diventando praticamente un infestante; nella nostra penisola le robinie si sono sviluppate a scapito delle specie autoctone.
La robinia è specie a rapido accrescimento, si presta per il consolidamento e miglioramento di terreni sciolti e franosi.

Moltiplicazione: in primavera è possibile seminare i semi dell'anno precedente, dopo averli lasciati in frigorifero per almeno 10 giorni; la pianta produce numerosi succhioni, che si possono far radicare in un terreno costituito da torba e sabbia in parti uguali. Nel mettere a dimora una robinia è bene fare attenzione a non rovinare il pane di terra che ricopre le radici, per non comprometterne l'attecchimento.

Al Giardino degli angeli sono presenti le seguenti varietà:

Robinia Pseudoacacia “Casque Rouge” varietà a fiori rosso-lilla profumati e rami non spinosi. Raggiunge dimensioni inferiori rispetto alla specie tipo, da cui non differisce per le esigenze colturali.
Robinia Pseudoacacia “Frisia” con foglie giallo dorato.
 

Coltivazione: 

La Robinia è una specie a rapido accrescimento.
In generale è un albero  molto vigoroso, può svilupparsi senza problemi anche in luoghi sfavorevoli, ombreggiati o spazzati da forti venti.
Sopporta benissimo la salsedine e l'inquinamento, per questo viene talvolta utilizzato come alberature stradali.
La robinia non teme il freddo e generalmente non necessita di annaffiature.
Necessita di terreni sciolti, ben drenati e molto profondi, ma si sviluppa senza problemi in qualsiasi terreno, purché abbia spazio sufficiente per sviluppare un apparato radicale robusto e profondo, e posizione possibilmente soleggiata.
Prima di effettuare l'impianto, sarebbe opportuno, comunque, preparare il terreno ripulendolo dalle erbe infestanti, lavorandolo in profondita' e scavando le buche che ospiteranno le piante. L'apporto di letame maturo e' sempre positivo ai fini di un buon attecchimento e di una buona crescita.
Il trapianto puo' essere effettuato sia in inverno, quando le piante sono spoglie, sia in primavera quando le condizioni climatiche smettono di essere eccessivamente rigide, scegliendo degli spazi ben soleggiati. L'interramento dovra' essere effettuato fino al colletto, comprimendo leggermente il terriccio sugli apparati radicali.
Essendo minime le esigenze idriche della Robinia, e' inutile predisporre impianti irrigui; eventualmente si farà attenzione ad assicurare l'acqua nelle prime fasi della crescita, nei mesi più siccitosi, anche con sporadici interventi manuali.
 

Malattie Parassiti Avversità: 

Generalmente queste piante non risentono dell'attacco di parassiti e di malattie, anche se talvolta le larve minatrici possono rovinare molte foglie.

 

Uso in cucina: 

Si utilizzano i fiori per fare liquori e marmellate, frittelle, ed un ottimo miele, spesso monofloro; il miele è pregiato anche perché col tempo non cristallizza.
I fiori essicati e mischiati ad altre essenze, vengono usati come tisana rilassante.
Tutto il resto della pianta è tossico, tranne che per i conigli ed altre specie animali.
Il piperonal, un aroma, viene estratto dai fiori e può essere usato come un sostituto della vaniglia.
I semi sono commestibili e, previa cottura, sono stati usati come fonti di apporto calorico nei tempi di crisi alimentare grazie al loro buon contenuto in sostanze nutrienti.

 

Proprietà terapeutiche: 

Nella corteccia, nelle foglie e nelle radici sono contenuti vari alcaloidi tossici.
Tutte le parti della pianta, ad eccezione dei fiori, devono essere considerate più o meno tossiche e, benché molte delle tossine vengano distrutte dal calore, questa specie risulta poco adatta ad essere usata nell’automedicazione e va assunta sotto controllo medico.
Inoltre la pianta rientra nella lista del Ministero della Salute fra le specie non ammesse per l'impiego nel settore degli integratori alimentari.
I fiori hanno proprietà antispastiche, aromatiche, diuretiche, emollienti e lassative.
La medicina popolare ha usato la corteccia come emetico, purgante e tonico.
Le foglie venivano utilizzate come colagoghe ed emetiche, il succo delle foglie come antivirale; i fiori, cotti e mangiati, venivano utilizzati per alleviare le infezioni oculari.
E’ credenza che l’infuso dei fiori sia utile in caso di forte nausea ed anche in caso di intossicazione fungina.
 

Curiosità: 

Il nome dei genere ricorda Jean Robin, curatore dell'Orto Botanico dei re di Francia, che nel 1601 introdusse questa pianta in Europa.
L'albero impiantato  a Parigi è ancora vivo e rappresenta la R. pseudoacacia più vecchia d'Europa; in Italia questa specie venne impiantata per la prima volta nel 1662 nell'Orto Botanico di Padova.
Il legno, di color giallo-verdognolo o bruno-olivaceo, ha grana piuttosto grossa e si spacca facilmente, ma resiste bene all'aperto: perciò viene impiegato per paleria, ad esempio in viticoltura; si adopera in falegnameria perché, per la sua resistenza, è adatto alla costruzione di parti soggette a forte usura; è inoltre buon combustibile, che brucia anche appena tagliato anche se ha il difetto di scoppiettare mentre brucia.
I semi sono molto duri e si usano per collane.
Ha radici molto resistenti: nell'entroterra ligure e in Val Bormida, venivano usate come lacci per gli scarponi

 

Zone del Giardino in cui si trova: 
spesso il dolore avvicina le persone nel sentimento vero e umano più di quanto possa fare il denaro, il potere,il prestigio.Le persone care lasciano un vuoto incolmabile,indaffarati come siamo,affanosamente cerchiamo di riempire quel vuoto insopportabile. Ma il ricordo ci deve dare la forza per vivere pienamente i sentimenti, creare luoghi sereni e limpidi come il Giardino degli Angeli,dove rilassarsi e rigenerarsi,cercando di riflettere su quali sono le cose importanti da realizzare e quali ridimensionare. Il dolore spesso è un alleato che accorcia le distanze ed unisce più delle diversità. Apprezzo molto l'iniziativa e il significato di questo luogo che non conoscevo e passando accanto ad esso si viene colti dalla magia del posto . Un prezioso complimento per l'idea, un bacio a chi non c'è più.
-- Anonimo