Giuggiolo
Nome latino: 
Ziziphus jujuba
Famiglia: 
Rhamnaceae
Caratteristiche generali: 
Si tratta di una pianta da frutto che può essere allevata come piccolo albero o arbusto. E’ longevo e a crescita lenta. Può raggiungere i 6/7 metri d’altezza ed è caratterizzato da un portamento contorto, con rami irregolari e spinosi. La corteccia si presenta rugosa e con una colorazione rosso-bruno. Le foglie sono di dimensioni ridotte, ovali e resistenti al freddo, anche se il giuggiolo è da considerarsi una pianta a foglia caduca. I fiori, piccoli e poco decorativi, appaiono in primavera-estate, sono di colore giallo e somigliano molto a quelli dell’alloro. I frutti, dalle dimensioni simili alle olive, appaiono in settembre ottobre ed hanno una colorazione marrone scuro. 
Coltivazione: 
Si adatta bene a diverse condizioni di clima e terreno, ma predilige aree temperate dove la temperatura non raggiunge minime importanti e terreni tendenzialmente neutri. Nelle regioni in cui gli inverni sono rigidi, si vede spesso allevato a ridosso di muri, protetti dai venti gelidi del nord. Grazie all’apparato radicale piuttosto profondo, riesce a sopravvivere in ambiente particolarmente aridi. La potatura viene eseguita due volte l’anno: la prima in estate, attraverso una rimonda del secco e l’eliminazione di rami non produttivi, favorendo anche il soleggiamento delle parti più interne della chioma; la seconda invece si pratica in autunno, dopo la raccolta delle giuggiole, con tagli più drastici al fine di favorire la successiva fioritura. Si tratta di ridurre la chioma tagliando i rami per circa il 50% della loro lunghezza.   
 
Coltivazione: 
Malattie Parassiti Avversità: 
Il giuggiolo non presenta particolari problemi di attacchi fungini. Sono rari anche le infestazioni di afidi o altri insetti. I frutti possono però essere soggetti all’attacco della Ceratitis capitata o mosca della frutta, le cui larve penetrano nella polpa, causando seri danni.
 
Uso in cucina: 
I frutti si possono usare per molteplici usi. E’ famoso il “Brodo di Giuggiole” un infuso di giuggiole e frutti autunnali, come uva Moscato o le cotogne Cydonia oblonga, scorze di limone, uva e melograni. Oltre che per la produzione di questo liquore, le giuggiole vengono utilizzate per la preparazione di marmellate e confetture e aromatizzare grappe, biscotti.
 
Proprietà terapeutiche: 
è un noto rimedio omeopatico con proprietà emollienti, antisettiche, diuretiche, sedative ed epatoprotettrici.
I frutti del giuggiolo hanno un blando effetto lassativo e sono ricchi di vit. C.
Con i frutti si può preparare uno sciroppo che seda la tosse secca e stizzosa.
 
Curiosità: 
Noto anche come “Dattero cinese”, fu importato in Italia dai veneziani che lo diffusero soprattutto nella zona dei Colli Euganei, che per esposizione, clima e caratteristiche del terreno, era (e lo è tuttora) adatta alla sua coltivazione. 
La curiosità principale è legata al famoso “Brodo di giuggiole”, il liquore ricavato dalle giuggiole appassite, ricco di vitamina C e zuccheri, dolciastro ed estremamente gustoso. L’espressione “andare in brodo di giuggiole”, deriva proprio dalla bontà di questo prodotto e dal piacere a consumarlo.
In Romagna e in altre regioni, in molte case coloniche era coltivato adiacente alla casa, nella zona più riparata ed esposta al sole. Si riteneva che fosse una pianta portafortuna.
 
Zone del Giardino in cui si trova: 
Vi ringrazio per aver creato un angolo così intimo, un luogo dove poter riflettere, una casa per i pensieri.
-- antonella