Artemisia Dracunculus.jpg
Nome latino: 
Artemisia Dracunculus
Famiglia: 
Asteraceae (Compositae)
Caratteristiche generali: 

L' Artemisia Dracunculus è una pianta originaria della Russia meridionale e della Siberia. In Italia è molto diffusa soprattutto in Toscana.
E' una pianta erbacea perenne, la cui altezza nel pieno sviluppo vegetativo varia solitamente tra i cm.70/80  con fusti glabri, molto ramificati che tendono a lignificare alla base.
Le foglie sono glabre e quelle basali sono ripartite, mentre quelle caulinari sono lanceolate, intere o poco dentellate.
I fiori dell' Artemisia Dracunculus sono piccoli e di colore bianco-giallognolo molto spesso sono sterili; riuniti in capolini globosi e penduli, ricurvi e peduncolati; fiorisce a partire da giugno.
Il frutto è un achenio di piccole dimensioni e di color bruno scuro.
Moltiplicazione: può essere propagata solo per divisione in cespi o per talea, in quando molto raramente produce semi fertili.
 

Coltivazione: 

Il terreno deve essere leggero, molto ben drenato, esposizione in pieno sole.
Le annaffiature non devono essere eccessive, lasciando che il terreno si asciughi completamente per circa due giorni, poi si interverrà bagnando il terreno in profondità.

 

Malattie Parassiti Avversità: 

A primavera è bene praticare un trattamento preventivo con un insetticida ad ampio spettro, inoltre prima che le gemme si ingrossino, e intervenire con un fungicida per preservare la pianta dalle malattie fungine che potrebbero attaccare la pianta.
Nel caso in cui si coltivi la pianta come aromatica, per un utilizzo in cucina, eseguire tassativamente queste pratiche durante il primissimo stadio vegetativo della pianta, in modo da non lasciare residui dannosi alla salute.
 

Uso in cucina: 

Dell' A. Dracunculus vengono utilizzati fiori e foglie sia freschi che essiccati.

Apprezzato in cucina per il delicato aroma simile a menta e prezzemolo; trova impiego nella preparazione di salse come la Bernese e la Tartara, aggiunto ad insalate e per aromatizzare oli e burro, per aromatizzare carni, pesce e uova.
Il medico senese Mattioli, intorno alla metà del Cinquecento, scrive che all’epoca il Dragoncello “si coltiva negli horti di tutta Italia, d’acuto sapore, per insalate, e per le salse …”,
 

Proprietà terapeutiche: 

Al Dragoncello, ricco di iodio, sali minerali, vitamine A e C, si attribuiscono proprietà aperitive, antisettiche, antispasmodiche, emmenagoghe, diuretiche, stimolanti, toniche, vermifughe e perfino ipnotiche.

Curiosità: 

Dragoncello: parallelo di draconzio, dal latino dracontiu(m),  greco drakon, drago, serpente.
Artemisia: dal latino artemisia(m), greco artemisia: pianta sacra alla dea greca Artemide, che i romani identificarono con Diana.
Altri autori fanno derivare il nome da Artemisia, sorella e moglie di Mausolo, re di Alicarnasso e della Caria nel 300 a.C., che si vuole fosse esperta di botanica e medicina.
Il Dragoncello si diffonde in Occidente forse portato dai mongoli o dai crociati o ad opera degli arabi che ne tengono in grande considerazione le proprietà medicinali.
In Francia pare sia introdotto da S. Caterina da Siena, in visita a Papa Clemente VII.
 

Zone del Giardino in cui si trova: 
Cara Sara, nel giorno del tuo terzo Compleangelo, ci uniamo ai tuoi genitori e a tutti gli amici in terra e in cielo per mandarti un abbraccio. Siamo felici di avere avuto l'onore di conoscere te, attraverso il giardino meraviglioso che ti racconta, e attraverso i sorrisi e le opere dei tuoi genitori. Ciao Piccola!
-- Claudia e Alfredo