Cupressus_sempervirens__particolare del frutto.jpg
Nome latino: 
Cupressus Sempervirens
Famiglia: 
Cupressaceae
Caratteristiche generali: 

Il cipresso mediterraneo è un albero sempreverde che raggiunge i 25 m, ma negli esemplari più vecchi può arrivare anche a 50 m.
Possiede una corteccia di colore marrone grigio-bruno con lunghe fessurazioni.
Le foglie, caratteristiche di tutti i tipi di cipresso, sono di colore verde scuro, molto piccole, lunghe circa 1 mm e appressate al rametto, dando una forma detta squamiforme.
I fiori disposti all'apice dei rametti, di colore giallo, sono indistintamente maschili e femminili su tutta la pianta.
I frutti sono delle piccole sfere di colore verde chiaro da giovani, dette Galbuli, squamate e, dopo una maturazione lunga due anni, cambiano colore diventando marroni, lignificano e si aprono lungo le fenditure delle squame per far cadere i semi alati (acheni).
La moltiplicazione  avviene per semina in primavera, anche se questo metodo non è molto utilizzato a causa della crescita non troppo veloce.
Si preferisce praticare talee, che vanno fatte radicare in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali, e vanno tenute in luogo temperato per almeno due anni prima di essere poste a dimora.
 

Coltivazione: 

Non ha particolari esigenze se il terreno è ben drenato.
Il cipresso ama le posizioni soleggiate, possibilmente riparate dagli inverni troppo freddi, e dai venti.
In clima particolarmente ventoso si consiglia di assicurare i giovani alberi a dei lunghi tutori solidi, in modo da evitare che il vento possa scalzare le giovani radici poco sviluppate; può capitare che gli esemplari di pochi anni temano il freddo intenso ed il vento.
Non è richiesta alcuna potatura regolare.                                                                                                                                     Le siepi si potano in qualsiasi momento da luglio a marzo; se si spogliano in basso possono essere tagliate alla base: in breve tempo produrranno germogli molto vigorosi.
 

Malattie Parassiti Avversità: 

Negli ultimi anni il cipresso è minacciato da un fungo parassita (Coryneum cardinale) che ne ha messo in serio pericolo la sopravvivenza determinando un'infezione chiamata  cancro del cipresso.
Questa malattia è stata segnalata per la prima volta in Nord America nel 1928.
Un'importante fonte di diffusione è rappresentata dal materiale vivaistico infetto, per questo  recentemente una selezione vivaistica più attenta è in grado di assicurare piante sane.
Il cancro del cipresso si manifesta con l'ingiallimento, l'arrossamento ed il successivo disseccamento dei rametti e procede, in alcuni casi, dall'alto verso il basso e dall'esterno verso l'interno, coinvolgendo porzioni sempre più grandi della pianta.
La malattia può essere trasmessa anche dai Coleotteri  ospiti delle piante di cipresso infette, che possono  trasmetterla  ad altre piante attraverso l’attività di scavo delle gallerie.
La lotta deve essere soprattutto preventiva, evitando l'acquisto di piante infette in vivaio, asportando e distruggendo tempestivamente le parti di pianta colpita, trattando accuratamente i tagli di potatura con benzimidazolici, disinfettando gli attrezzi impiegati utilizzando alcool etilico o sali quaternari di ammonio e ricorrendo a trattamenti con sali di rame (Ossicloruro di rame - 50 - 1 kg/hl) o con benzimidazolici (100 gr/hl) o impiegando questi due prodotti in miscela in dose più ridotta in primavera (3 trattamenti ad intervalli di circa 25-30 giorni) ed in autunno (1-2 trattamenti) in relazione all'andamento climatico e alla gravità dell'attacco.


Talvolta viene colpito da un particolare tipo di afide, denominato appunto afide del cipresso

Proprietà terapeutiche: 

Proprietà terapeutiche: vasocostrittore, tonico venulare, eutonico della muscolatura vescicale, astringente, balsamico.
Apprezzato fin dall'antichità per le sue proprietà balsamiche, dai suoi rametti si estrae l'oleum cupressi che viene impiegato per la cura delle malattie da raffreddamento e che possiede in generale una azione antibatterica.
Ha ormai tre secoli la ricetta del vino di cipresso: si mettono 10 bacche di cipresso in un litro di vino bianco secco. Si lascia a macerare per due settimane. Si filtra e se ne beve un cucchiaio, sciolto in acqua, mattina e sera.  Viene utilizzato come tonificante venoso nelle turbe circolatorie, nelle varici, nelle emorroidi ed in menopausa. E' considerato inoltre un riequilibrante generale del sistema nervoso. Si indica anche nelle tossi spasmodiche. È un rimedio sicuro negli accessi di tosse convulsa, nei casi di pertosse, tracheite, bronchite.       Si consiglia di metterne qualche goccia sui guanciali, sulle lenzuola, nella biancheria degli ammalati.            Viene utilizzato nell'influenza, nei casi di afonia e nei reumatismi. È efficace inoltre nell'enuresi notturna (pipì a letto).
 

Curiosità: 

Il cipresso è una specie originaria del Mediterraneo orientale e della Turchia meridionale, introdotta altrove fin dall'antichità (in Italia probabilmente ad opera dei Fenici).
Il nome del genere deriva probabilmente da Cyprus, nome latino dell'isola di Cipro, ove la pianta era nota da tempi remoti.
E' una specie tipicamente mediterranea, che predilige aree caratterizzate da inverni miti e piovosi e da estati calde e asciutte.
E' diventata un elemento caratterizzante il paesaggio anche in alcune zone  come Marche, Toscana, Umbria.
Nell’antico Egitto si utilizzava esclusivamente legno di cipresso per costruire i sarcofagi, gli egiziani si servivano di oli essenziali, tra cui quello di cipresso, per imbalsamare i corpi dei defunti perche’ sapevano che esso era in grado di bloccare, in quanto antisettico e antibatterico, la proliferazione dei microbi e quindi il processo di decomposizione.
Il suo legno molto duro è utilizzato per la costruzione di mobili in quanto il suo odore aromatico lo preserva dalle tarme, mentre un tempo era anche utilizzato per la costruzione delle navi, data la sua grande resistenza all'umidità.

 

Zone del Giardino in cui si trova: 
Cari Genitori di sara, grazie per averci dato anche quest'anno la possibilità di ritrovarci in questo meraviglioso giardino. Tornandoci dopo un anno mi sono sentita da subito come a casa, in un posto assolutamente famigliare . Ci avete donato la possibilità di avere un luogo bellissimo e magico in cui ricordare il nostro bambino. Un abbraccio, Germana
-- Germana