Rosmarino

Nome latino: 
Rosmarinus Officinalis
Famiglia: 
Lamiaceae o Labiatae

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Coltivazione: 

 Si tratta di una pianta semirustica, adatta a zone con clima mite.

Cresce  molto bene lungo le zone litoranee del mediterraneo e tollerano senza alcuna difficoltà l'aria salmastra.
Può essere coltivato anche nelle regioni settentrionali della nostra penisola, purché in posizione soleggiata da eventuali venti freddi che potrebbero sopraggiungere con l'inverno.
Non necessita di terreni particolarmente ricchi: non è una pianta esigente in fatto di terreni ma non gradisce terreni pesanti, devono essere leggeri, permeabili, tendenzialmente alcalini. E' importante che il terreno possa favorire il rapido sgrondo delle acqua in eccesso in quanto non tollerano i ristagni idrici.
Cresce bene anche in terreni poveri e calcarei.
Va pertanto annaffiato poco e spesso facendo attenzione a non inzuppare il terreno e a non lasciare ristagni idrici che non sono tollerati. Le maggiori richieste idriche si hanno quando la piantina di rosmarino è ancora giovane e durante la fioritura
Si mette a dimora nel mese di marzo aprile.
Le piante  sono molto rustiche e non richiedono concimazioni particolari. All'impianto si fa di solito una letamazione di fondo e poi ogni anno, alla ripresa vegetativa si fa una concimazione completa con Azoto, Fosforo e Potassio.
Non è necessario fare delle potature energiche al rosmarino. Basta eliminare regolarmente le parti secche e cimarla in primavera per mantenere un aspetto cespuglioso e favorire la nascita di nuovi getti laterali.

 

Uso in cucina: 

Questa pianta aromatica è un'erba insostituibile in cucina: soprattutto nella cucina mediterranea,  per carni, pesci e salse.

 

Proprietà terapeutiche: 

Il rosmarino viene utilizzato per lo più in cucina, non si deve scordare però che gli estratti di questa pianta sono stati, e vengono ancora, utilizzati per le sue numerose proprietà , è indicato nei casi di:
litiasi biliare, ipercolesterolemia,  astenia, debolezze di qualsiasi tipo,  epatismo (colecistite, ittero, congestione epatica, epatomegalia).
Aiuta inoltre nelle digestioni difficili.
Si possono utilizzare i rametti per uso interno in infuso o tintura per favorire la digestione, stimolare la diuresi, calmare la tosse, fortificare l' organismo.
I rametti per uso esterno in infuso come detergente e purificante per la pelle , per le contusioni e i reumatismi.
Dal Rosmarino si ottiene un' olio essenziale ricco di canfora e di altri principi attivi quali: borneolo, bornile acetato, eucaliptolo, pinene.
E’ utilizzato in profumeria e cosmesi, in liquoreria e in farmacia.
In cosmesi le lozioni e i bagni deodorano e purificano la pelle, le tinture revitalizzano il cuoio capelluto, i dentifrici e i colluttori al Rosmarino rinforzano le gengive.
L'olio essenziale è controindicato in gravidanza, specie nei primi mesi. E' controindicato anche nei casi di ipertensione e in persone che soffrono di epilessia. Causa infatti, specialmente in casi d'iperdosaggio, irritazioni, convulsioni, vomito e principi di paralisi respiratorie.
In ogni caso, quando vi è la necessità di utilizzarlo per via orale è sempre consigliata consulenza di un medico o di un naturopata.
Per la produzione degli oli essenziali si utilizzano le sommità fiorite fresche.
L’olio essenziale di rosmarino, diluito in una base di olio di mandorle, viene utilizzato per massaggi, per il suo effetto rilassante, anche quando la tensione muscolare è di origine nervosa.
 

Curiosità: 

Il nome comune è diverso a secondo delle regioni, ad esempio: ramerrino o ramerino o ramelino (Toscana), rosamarina (Campania), trisomarino (Abruzzo), stammerino (Umbria), rosmarinu (Sicilia)
Il nome del genere deriva, secondo alcuni, dalle parole latine ros (rugiada) e maris (del mare).
Secondo altri deriverebbe sempre dal latino ma da "rosa = rosa" e "maris = mare" cioè "rosa del mare" secondo altri ancora dal latino "rhus = arbusto" e "maris = mare" cioè "arbusto di mare". In ogni modo, qualunque sia la sua origine, è sempre strettamente legata al mare che lo ricordano anche i suoi delicati e deliziosi fiori colore del mare.
L'uso della pianta di rosmarino fin dall'antichità è stato da sempre legato alle sue positive proprietà terapeutiche. Sono numerosissime le leggente e le "ricette" proposte a base di questa pianta nel corso dei secoli.
Una tra le più famose è "l' Aceto dei quattro ladri" da un'antica leggenda francese che narra la storia dei quattro ladri che nel 1630, quando la peste colpì tutta l'Europa, saccheggiavano le case degli appestati senza mai contrarre la malattia. Quando furono finalmente presi e condannati a morte svelarono la ricetta dietro la promessa d'avere salva la vita (non appena l'ebbero rivelata, vennero uccisi): si cospargevano il corpo con un aceto da loro inventato formato dagli oli essenziali di salvia, rosmarino, timo, menta, ginepro, cannella e lavanda (le piante potevano variare a seconda della zona di origine della storia), tutte piante note per le loro proprietà antisettiche e antibatteriche. Nacque così "l'aceto dei quattro ladri" che veniva molto usato coma antibiotico naturale in caso di infezioni ed epidemie.
Per le sue proprietà si sono attribuite virtù magiche tanto che nel Medioevo si aveva l'abitudine di realizzare oggetti di ogni tipo con il legno del rosmarino da usare come talismano tra i quali i pettini che avrebbero impedito la calvizie.
Pare che la pianta di rosmarino allontani gli insetti dalle piante vicine.
Sacchetti contenenti rosmarino sono spesso messi negli armadi per tenere lontane le tarme.
 

Zone del Giardino in cui si trova: 
Fin dall'ottobre 2008 mi avevano parlato di questo giardino degli angeli. Ho trattenuto l'appunto fino ad oggi in cui ho potuto venire presso di voi per ammirare questo bellissimo giardino e per leggere le motivazioni che hanno spinto diverse persone a crearlo con particolare riferimento ai genitori di Sara che, da quel che ho compreso, sono stati i primi ideatori. Per una fortuita coincidenza ho incontrato Valerio, il padre di Sara, e, pensando ai dolori e ai patemi sofferti durante la malattia che ha poi stroncato la figlia all'inizio della vita adolescenziale, non ho potuto trattenere le lagrime sfuggendo dalla sua presenza. Se per caso dovesse leggere queste note voglia scusarmi per questo gesto, apparentemente irrispettoso, che non voleva alimentare nuova e ulteriore tristezza. Castel S.Pietro lì 01/05/2009
-- Anonimo